Mi Sento Depressa?

mi sento depressa
Non deve stupire che diversi stadi di ansia e depressione trovino sfogo in un labirinto di pensieri e vortici di sensazioni senza capo né coda. La melodia, che apparentemente ci tiene incollati alle nostre paure, non è altro che la colonna sonora di un atteggiamento depressivo molto melanconico e solitario.
Scendere nel profondo dei nostri pensieri è qualcosa che alcune persone si rifiutano di fare. Per molte donne, il presente deve essere vissuto senza pensieri e preoccupazioni. Ma questo atteggiamento autodistruttivo, foraggiato da anni di malsano indottrinamento alla dipendenza esterna, è deleterio e dannoso.

Depressione: come uscirne incolume.

Non ci sono mezze misure, ed arriva prima o poi il momento in cui tutto va male o sembra immobile, e subito la nostra mente fugge verso il “mi sento depressa,” come a cercare riparo nell’ineluttabilità dei fatti. Ma la nostra condizione non è in nessun modo inevitabile. Tu hai il controllo della situazione, sempre.
Come passare dalla devastante situazione di sofferenza e malessere, per tornare a vivere osservando la vita da una lente più chiara e positiva? E se ciò è davvero possibile, quali sono le differenze che fanno la differenza? Possiamo davvero trovare un valido aiuto in queste ed altre domande. Ma possiamo fare di più, comprendendo il principio psicologico alla base di questo tipo di ragionamento.
Direttamente correlata alla logica, la depressione può benissimo considerarsi una perdita di contatto con il reale. Quando ciò accade, la nostra mente perde la concentrazione, e smettiamo di avere un pensiero critico. Ogni situazione ha risvolti positivi e negativi. Il potere della prospettiva deriva dal capire la realtà che ci circonda, e riconoscere che la realtà stessa non è altro che una sequenza di eventi.
Aver timore della realtà è aver timore del cambiamento. La depressione si nutre delle nostre emozioni negative, perché come donne ci sono molti momenti fertili per le nostre preoccupazioni. Possono incendiarsi malesseri al solo battito di una sfortunata intuizione, senza che vi siano reali motivazioni o dati certi. Questo controllo deve essere acquisito.
L’atteggiamento iniziale verso questo tipo di soluzione definitiva è spesso quello più dannoso: viene ignorato. Ma purtroppo, la logica non è qualcosa con cui nasciamo. Apprendiamo tutte la logica dal mondo intorno a noi, per esempio ed effetto, ma carpirne i segreti è diverso, e si può ottenere tale padronanza solo tramite lo studio. Non è per tutte, ma del resto, la depressione colpisce solo le persone che hanno bisogno di sforzarsi di più con se stesse. In altre parole, c’è un motivo se si è depresse.
Molte delle lettrici ora si domanderanno quali altri soluzioni possono esserci oltre lo studio e l’applicazione di questi principi. Di fatto, la risposta è nessuna, ovvero tante. Tutte le soluzioni si basano su di essa, quando la depressione non è patologica. Intendiamoci, le depressioni possono essere conseguenti deformazioni o patologie reali e fisiche, oppure manifestazioni psicologiche dovute ad anni di assenza di sana autocritica.
Pensare a se stesse, e gestire i nostri problemi, è qualcosa che si impara o non si è mai imparato. E per imparare, bisogna accettare di sbagliare. E per sbagliare bisogna provare. Il segreto per crescere più forti di quanto una persona debole può rimanere vittima della depressione è questo. Bisogna affrontare i problemi. Saper guardare la realtà, e fare i conti con essa. Per questa volta, e per le volte a seguire, non bisogna più fuggire ai fatti. Ma questo non vuol dire perdere ciò che avevamo prima: significa dover trovare nuovi modi di usare le nostre naturali risorse.
Capire ciò che ci fa star male è diverso dal capire cosa vogliamo, e diverso ancora dal capire cosa possiamo fare noi (davvero, in modo fattibile) per alleviare questa situazione. Ad esempio, molte ragazze entrano in depressione perché non hanno un ragazzo o qualcuno che le ami. Ma molte fuggono il pensiero che non riescono ad attrarre un ragazzo. La verità può essere dolorosa, ma la depressione lo è di più.
Devi sostituire il “mi sento depressa” con un “farò questo per ottenere questo risultato.” Devi sperimentare, e mantenerti oggettiva e distaccata, ragionando così sui risultati ottenuti. Molti dei tuoi obbiettivi si tramuteranno automaticamente in nuove avventure, conoscenze e saperi. Se così non fosse, stai puntando troppo in basso!
Mettersi alla prova fa parte del “gioco” che naturalmente ci rende immuni alla depressione. Bisogna capire quali sono i nostri limiti, e conoscerci di più come persone. Perché la depressione non è altro che assenza di felicità, ma la felicità non deriva da ciò che è esterno a noi, ma viene da dentro. Lo avrai sentito dire, ma sai cosa significa?
Cercare la felicità non assomiglia ad avere la felicità, né tantomeno è paragonabile all’essere felici. Devi comprendere queste differenze, e scegliere le definizioni più giuste per te. Devi tornare a basarti sulla reale esperienza vissuta, perché la depressione si nutre di ciò che è aleatorio, di pensieri e di emozioni. La depressione si nutre di tutto ciò che non è tangibile. L’ansia allo stesso modo si nutre degli errori mentali legati all’incapacità di gestire il mondo reale e fisico. Ogni cosa a suo tempo, ed il suo tempo è il presente, il “qui ed ora.”
Se nella tua vita non hai un lavoro, almeno una passione diversa dal tuo lavoro, delle esperienze di viaggio e delle conoscenze completamente superflue riguardo ad argomenti che non rientrano nella tua vita quotidiana, allora non hai ancora abbracciato la bellezza del cambiamento. Chi ha paura di cambiare non guarirà mai da alcun malanno, perché se lo trascinerà sempre dietro. E purtroppo, a volte bisogna passare attraverso a dei brutti momenti, perché a volte la vita va per dei versi storti, ma saper riconoscere i tempi negativi da quelli positivi fa parte delle nostre naturali capacità. Il resto della nostra competenza è gestire la realtà per cercare condizioni favorevoli. Tutti i nostri sforzi stanno lì.
Per chi invece soffre di depressione dovuta ad eccessivo stress mentale, è imperativo trovare lo spazio ed il tempo per staccare la spina dal mondo fittizio delle nostre preoccupazioni. Spezzare la routine quotidiana è il primo passo. Trovare del tempo per se stesse, anche per poco tempo, facendo qualcosa di nuovo, di distensivo o fisico, purché non metta altra pressione o sforzo alla nostra mente.
Consigliati in questi casi anche l’uso di prodotti naturali che aiutino il normale processo di distensione mentale, come le tisane ed infusi da bere (andando oltre cioè la classica camomilla.). In erboristeria, potrai trovare facilmente erbe naturali per infusi, di cui consiglio il biancospino, la menta piperita, la malva e la lavanda. Chiedi consiglio al personale. Di solito, uno o due cucchiai di foglie o fiori secchi (più pratico è l’uso di un infusore che compri sempre in erboristeria) per 5-10 minuti in acqua calda dopo che l’hai portata a ebollizione sono sufficienti (la fiamma va spenta prima di mettere a mollo le erbe.).
La dieta è molto importante per aiutare il nostro corpo ad essere in buono stato di salute. La salute va promossa anche attraverso un po’ di esercizio fisico. Se non riesci a fare ginnastica, parti con il fare almeno una passeggiata di 30 minuti al giorno per quattro o cinque volte a settimana. Fai sempre percorsi nuovi, visita qualche parco, raggiungi qualche negozio in cui non sei mai andata. Stimolare l’attività fisica e la curiosità mentale è tutto.
Se la depressione si insinua nella tua vita perché troppo monotona, sforzati di investigare te stessa e mettiti alla ricerca di qualcosa che ti piace fare. Devi provare, e fallendo riuscirai a conoscere meglio te stessa. Potresti partire da qualcosa di semplice come fare qualche gioco online, oppure metterti a preparare qualche dolce o piatto che adori (come ricompensa per i tuoi sforzi!) In alternativa, studia qualcosa che sei “sicura” non ti piace, e cerca qualcosa che “non ti piace” ma che in realtà non ti piaceva solo per una tua presa di posizione. Insegna a te stessa che è ok sbagliarsi, e che il risultato positivo derivato dalle conseguenze premia questo atteggiamento di responsabilità ed onestà.

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