Come confessare a un ragazzo che ti piace e starci insieme!

come confessare a un ragazzo che ti piace
Crescendo, imparare a gestire le proprie emozioni comporta tutta una serie di nuove scoperte, di tentativi e fallimenti. Tutte le ragazze vogliono la perfetta storia d’amore, e molte agiscono sulla base di questo scopo. Ma molte non agiscono per niente, ed anzi, molte ragazze sono frustrate dalla loro assente vita sentimentale, o dai numerosi fallimenti e quant’altro. Come mai?
Le motivazioni possono essere varie, e quindi andiamo subito ad individuare una delle cause principali che sta alla base di molte altre conseguenze negative. Perchè avere la storia d’amore perfetta vuol dire arrivare ad avere una storia d’amore, e quindi un rapporto, e quindi l’inizio di quel rapporto e non altri, come invece accade! Partiamo con il vedere come confessare a un ragazzo che ti piace per eliminare subito il 90% dei problemi delle ragazze che si accontentano invece di storie d’amore secondarie.

Come confessare a un ragazzo che ti piace se il problema è l’insicurezza in amore?

insicurezza in amore
Questa domanda è fallace nella sua formulazione. Vuol dire che è sbagliata. Ciò nonostante molte ragazze partono dalla percezione di un problema, cioè l’insicurezza in amore, e si domandano «Come posso confessare a un ragazzo che ti piace se soffro di insicurezza in amore». Ma fermi tutti. Cosa si intende per insicurezza in amore? Io ho scelto queste parole per descrivere quelle piccole problematiche che quasi sempre saltano fuori nei dialoghi con chi ammette di essere incapace di trasmettere i propri sentimenti agli altri, e nello specifico a chi più piace.
Sentiti libera di trasformare le parole «insicurezza in amore» con i comportamenti, o cause, più vari che ti impediscono di confessare a un ragazzo che ti piace. Ad esempio, potresti pensare che non puoi perché lui ha già chi gli piace, pensi di sapere che non gli piaci, forse è perché lui è grande, piccolo, lontano, troppo amico, poco interessato, etc. Non è la giustificazione superficiale il vero motivo. E ciò nonostante, perché continuare a sentirsi male e provare questo malessere interiore solo perché non ti riesce a capire come confessare a un ragazzo che ti piace?
Le vere motivazioni sono quelle radicate nella tua personalità (e non in altre, per cui chiedere consigli agli altri è fondamentalmente poco utile se non conosci te stessa prima. Vedremo di cosa sto parlando più avanti con altri esempi.). Motivazioni generalmente accettate come valide possono dipendere da cause sociali, come la paura di essere rifiutati.
Nessuno vuole sentirsi scartato. A chi fa piacere sentirsi dire no in faccia? Non è infatti un «no» che accettiamo con la facilità di chi capisce che il significato di quel no indica esplicitamente che tu non piaci a lui ora in relazione al tuo aspetto attuale, al grado di relazione che già esiste (o meno) tra voi, al rapporto sociale che lega la vostra conoscenza (ad es. essere vicini di casa, compagni di scuola, sconosciuti, etc.), e tutta un’altra serie di dettagli che esistono e sono fatti, cioè verità incontrovertibili ed insindacabili. Tu non reagisci a quel no in relazione ai fatti, ma reagisci al no in relazione alla pressione sociale che ti addita come un individuo sbagliato, fuori luogo, e quant’altro la società spinge.
Per coloro che magari non mi seguono, cosa voglio dire? Voglio dire che non vedi la società spingere in TV messaggi del tipo «la protagonista del film viene rifiutata e lei continua a vivere allegramente la sua vita, ed anzi diventa ricca e poi incontra l’amore della sua vita più avanti vivendo una storia fantastica.» Certamente no! Nei film la protagonista passa tutta una serie di situazioni negative e poi che succede? Questo è il genere di pressione sociale che per quanto fondamentalmente stupida ti impedisce di accettare il rifiuto come il normale No che di fatto è.
Nella vita, le persone attraenti sperimentano sempre questo ciclo di attenzioni, attrazione e respingimento, perché le persone attraenti sono costrette a dare un sacco di No. Dico che sono costrette non tanto per evidenziare che ci possono star male (anche se alcune persone effettivamente sentono la propria bellezza come una maledizione ed incappano in complessi di inferiorità ed altri disturbi) ma per descrivere il semplice dato di fatto che SE dicessero di sì sempre, la loro vita sarebbe un inferno. Quello che attuano queste persone, sia maschi che femmine, è un processo di selezione. Se tutti chiedono il tuo favore, se tutti ti corteggiano, se tutti vogliono qualcosa da te anche se non li conosci… come fai a garantire la tua incolumità o sicurezza? Questa è la visione dell’altro lato che si deve imparare a capire se il tuo lui è il bel ragazzo che tutte vogliono e dice di no a tutte.

I fatti: come confessare a un ragazzo che ti piace e quali parole scegliere.

malessere interiore
Aiuta molto vedere la dichiarazione d'amore come il culmine del proprio impegno nel dimostrare il proprio sentimento di amore. Lui deve già sapere che ti stai o vuoi dichiarare. Altrimenti è normale causare imbarazzo e poi sentirsi male, perchè ci si aspettava conseguenze innaturali. Pensaci: la dichiarazione serve a te od a lui? Questa è la differenza.
Una volta che hai capito che devi imparare a capire e controllare la tua reazione, perché è di fatto innaturale e frutto solo di una costrizione sociale con cui devi imparare non tanto a convivere quanto ad annullarne gli effetti su di te (la costrizione sociale serve a regolare il comportamento individuale. Se non vi fossero regole non scritte, il mondo sarebbe troppo casuale e questo la maggioranza non lo vuole, ma l’effetto secondario è che si instaurano tabù come quello sessuale di cui la Società non parla nonostante ne faccia paradossalmente il fulcro della propria esistenza.).
Fa parte della maturità imparare a controllare le proprie reazioni: fino ad allora, non sei pronta per assumerti la responsabilità dei tuoi sentimenti. Questo meccanismo ha funzionato alla grande nei decenni precedenti, perché istigava le persone ad assumersi responsabilità e subire le conseguenze, ma con la tecnologia di oggi, i ritmi sono stati infranti ed accellerati ad un ritmo che mescola le carte e rende questo meccanismo asfissiante, controproducente e socialmente problematico.
Per capire come confessare a un ragazzo che ti piace devi capire che la Comunicazione prevede un ricevente ed un messaggio. Se il ricevente è il ragazzo, ed il messaggio è la tua dichiarazione, hai bisogno di creare il momento e l’ambiente della comunicazione. Uso queste parole per presentare il problema in un modo neutro, fattuale, nella speranza che non ti causi problemi l’immaginare di dover, si fa per dire e solo per fare un esempio, consegnare una lettera con il messaggio finale.
Il modo in cui sceglierai come confessare a un ragazzo che ti piace è determinante per due motivi: innanzitutto per esprimere la serietà della comunicazione e per ridefinire il rapporto. Cosa voglio dire? Immaginiamo sempre che tu abbia questa lettera con un messaggio da recapitare. La puoi mandare ed affidare al postino, la puoi andare a consegnare di persona e la puoi portare con te e leggergliela, davanti a lui intendo. Sono tutti modi diversi che assicurano la ricezione del messaggio, ma c’è una gran differenza. Riesci a capire quale?
Lo scopo di una dichiarazione è quello di dichiarare i propri sentimenti e non quello di piegare la sua volontà od ingannarlo con il fine di amarti. Vuoi che la tua dichiarazione finisca con l’amore che sboccia in tutto il suo splendore? Allora devi aver già costruito un buon rapporto prima! Una dichiarazione non ha un senso senza una già esistente attrazione e relazione implicita tra le parti.
Immaginiamo anche i casi letterali, come quello conosciuto di Romeo e Giulietta. Nell’opera originale, lei è molto piccola ed i due si innamorano dopo brevi sguardi rubati. Lui si dichiara, ma non prima di essersi avvicinato a lei ed averla conosciuta per tutta la durata del loro incontro. È la sensazione del legame superiore (in pieno stile letterario che inventa per stimolare la fantasia) che letteramente costringe Romeo a superare la paura concreta dell’amore proibito.
Il romanzo è sentimentale finché non si realizza che Romeo sta, di fatto, in quel momento già scegliendo la morte a causa dell’amore. La venatura romantica dell’amore che è più grande di tutte le cose non è il motivo per cui l’opera è diventata famosa, ma perché l’autore è riuscito a trasmettere perfettamente la capacità dell’amore di ottenebrare i sensi fino a spengere la sensibilità dell’istinto di sopravvivenza. Prima del filone letterario sentimentale-romantico, l’amore era una forza ugualmente potente, ma costruttiva o distruttiva in senso relativo, capace di creare e distruggere regni (come succede nel regno di Camelot e tanti altri esempi) ma senza mettere in discussione il valore della vita(vedi Paolo e Francesca di Dante, puniti per la tresca ma uccisi per colpa del marito assassino, quindi per colpa di una provocazione che l'amore rappresentava in quanto rapporto extra-coniugale.).
Con questo voglio dimostrare come non sia un caso che ci si senta impotenti davanti ad un rifiuto. Questi contesti passati dalla cultura e dalla Società hanno di fatto allontanato le persone anche dal più semplice dei rapporti interpresonali, al punto che non si capisce sempre bene la differenza tra una dichiarazione d’amore e la vita di coppia amorosa che ne deve conseguire.
Una dichiarazione può sempre essere rifiutata e questo è semplicemente il risultato di una scelta. Quello che la relazione precedente fa è svolgere un ruolo, e qual è il suo ruolo? Quello di minimizzare la possibilità di un rifiuto mostrando le proprie buone qualità, creando momenti di felicità o passione o divertimento condivisi che possano essere una rappresentazione positiva (o proiezione si dice) degli eventi futuri. Si vuole in altre parole creare un rapporto. La dichiarazione è un mezzo tramite cui formalizzare l’avvenuta creazione di un rapporto. Dicendo sì, lui si deve impegnare a mantenere e riconoscere il rapporto con te.
Questa notizia è da evidenziare perché viviamo in una Società che promuove, essenzialmente, la figura dell’uomo che decide in amore (ovvero, almeno così dovrebbe). Se anche tu credi che sia l’uomo a doversi dichiarare, sei dentro il meccanismo mentale che giudica sbagliata la normale e naturale capacità di comunicare agli altri le proprie intenzioni di voler continuare il rapporto. Perchè è questo ciò che fa un uomo con una donna anche nella cosiddetta versione corretta. Quello che si evita di considerare è la lente usata per interpretare tale versione corretta, perché si presuppone (si dà per scontato) che sì, la donna ha il potere di scelta dando il sì od il no, ma di fatto quel sì significhi la sua sottomissione, come è sempre avvenuto nella società patriarcale. Comunque, per seguire questi discorsi bisogna studiare altri argomenti. Torniamo alla struttura reale della dichiarazione e finalmente possiamo aggiungerci le parole ed il modo in cui potersi dichiarare.
Le parole di una dichiarazione possono essere studiate o libere. Non importa quale che sia la tua scelta: scriverle, recitarle od improvvisare sono alternative ugualmente valide. C’è chi può preferire forme spettacolari come graffiti, striscioni e via dicendo, ma questo non è altro che un abbellimento, ed un tentativo di far leva su un’altro meccanismo di pressione sociale al fine di indurre la persona a dire sì. Una dichiarazione ha bisogno di poche parole nella sua struttura essenziale.
Per praticità, conviene sempre avere in mente almeno tre cose da dire: quello che provi per lui, quello che reputi essere il motivo di questa sua affezione nei suoi confronti, e la condizione finale da porre. Vediamo di cosa si tratta!
Una buona regola della conversazione in generale è quella di presentare un discorso. In tal senso, ammettere i propri sentimenti è la parte della dichiarazione che completa questa funzione. Tuttavia, sarebbe strano iniziare una conversazione con un ti amo od altra dichiarazione esplicita. Questo è quello che succede, e questo non è esattamente il modo in cui si divide una dichiarazione in tre punti. Se riassumi subito tutto in così poche parole, la ricezione del messaggio sarà tutta a carico del ragazzo, e se lo spaventerai o se lo avrai trovato in una situazione negativa, la reazione può essere tutt’altro che piacevole.
Per questo motivo, è utile parlare delle proprie emozioni usando parole utile a tastare le acque, come si suol dire. Puoi dirgli che ti piace passare del tempo con lui, puoi dirgli che le ultime giornate ti hanno resa felice e ti hanno dato da pensare, e via dicendo. Questa piccola prefazione ha lo scopo di vedere e notare una sua reazione. Prendi qualche pausa e cerca di capire la sua predisposizione nei tuoi confronti. Non tutte le dichiarazioni vanno a buon fine perché vengono fatte al momento sbagliato. Se noti reazioni inadatte al proseguimento, sarà un chiaro segnale di dover lavorare ancora sulla vostra relazione (ma non come amici, intendiamoci! Vuol dire che dovrai attuare comportamenti più chiari e meno fraintendibili.)
Una ottima reazione sarebbe quella di ricevere domande in merito ai tuoi sentimenti, o una chiara esposizione dei suoi sentimenti nei tuoi confronti. Non vuol dire che la dichiarazione andrà a buon fine, ma sicuramente vuol dire che puoi proseguire senza problemi esponendo i motivi del tuo legame. Perché ti senti vicina a lui? Perché credi di star bene quando stai con lui? Cerca di dare piccole spiegazioni reali, e puoi anche ricorrere a spiegare le connessioni tra alcune sue azioni e le tue emozioni. Ad esempio, puoi anche accennare di quando l’altro giorno ti ha accompagnato durante una passeggiata e puoi dirgli che ti è sembrato come se il tempo volasse, cosa che ti ha fatto domandare come sarebbe stare con lui. Questo vuol dire fare passi in avanti e calibrare la conversazione alle sue reazioni.
Se la risposta è positiva, devi passare alla proposta delle condizioni finali. Cosa vuoi proporre? Vuoi che diventi il tuo ragazzo? Vuoi provare a creare una relazione? Vuoi che vi sposiate? La formulazione di questa condizione è determinante, e dovrai scegliere le parole giuste sia alla situazione che alle risposte successive.
Di fatto, questo di scegliere le parole è un piccolo trucchetto derivante dalle tecniche di negoziazione. Anche se la dichiarazione non andasse come previsto, puoi sempre ripiegare su una condizione che cerchi di migliorare la relazione, e ponga le basi affinché tu possa avere un’altra occasione per farti avanti. Ma attenta a non abusare di questo trucchetto: puoi usarlo solo una volta! Altrimenti lui penserà che è il tuo modo di comunicare.
La condizione finale è l’occasione in cui lui può dire no ed effettivamente segnare una reazione negativa. Fino ad allora puoi attuare comportamenti che presuppongano una tua reazione libera dalle sue risposte anche negative (nell’esempio di prima, anche se lui reagisse male alla tua ammissione relativa al pensare come sarebbe stare insieme, puoi ripiegare sia dicendo di sentirti un po’ offesa perché non ha preso la cosa seriamente, oppure decidere di abbandonare l’intera procedura e punirlo con una secca battuta tipo «Vedi? Questo è il motivo per cui non stiamo insieme!» e lui la prenderà come uno scherzo, cosa che però non ti aiuterà a star meno peggio.).
Il rifiuto è una situazione che devi prendere in considerazione. Non vuol dire che il vostro rapporto è finito (se tu non lo vuoi almeno) ed un mio consiglio è quello di non abbandonare le speranze. Tra le reazioni migliori ci sono quelle di capire che il No è relativo solo alla situazione attuale. Forse in futuro cambierà opinione, quindi puoi dire che è un peccato, ma sarebbe inopportuno cercare di forzare una risposta positiva o dimostrarsi insicuri chiedendo se pensa che in futuro cambierà idea. Lo sai già che può cambiarla, e questo spero che ti serva come esempio per capire che devi imparare a gestire le emozioni e non ad esserne schiava.
In relazione al Modo in cui è bene confessare a un ragazzo che ti piace, il modo si riferisce al Come nel titolo Come confessare a un ragazzo che ti piace. Quale momento scegliere? Riesci ad ottenere risposte serie ed a comunicare la tua dichiarazione seriamente ma non senza creare un’atmosfera pesante? Gli dai la possibilità di esprimere il proprio giudizio, opinioni e quant’altro liberamente accettando le risposte come fatti?
A volte si sente parlare di due termini: risposte e reazioni. Quando si affronta una qualsiasi conversazione, si può sia reagire istintivamente agli stimoli ottenuti, o rispondere razionalmente. La differenza è ovviamente la qualità di pensiero e razionalità contenuta nella ricezione del messaggio ricevuto. Questo è vero per lui quanto per te. Tu puoi controllare le tue risposte e lavorare in modo da evitare che lui reagisca in modo istintivo alle tue parole. Questo è il nocciolo del Come confessare a un ragazzo che ti piace.
Precauzioni comuni sono quelle di scegliere un tempo opportuno in cui potete parlare almeno per un quarto d’ora in pace, possibilmente non prima dei pasti perché certe persone diventano irritabili. Si deve evitare di citare cose e fatti non indispensabili all’argomento trattato perché possono suscitare reazioni impreviste, ed aiuta anche essere onesti: se ti senti un po’ ansiosa od agitata nel confessare perché è la tua prima volta, semplicemente ammetti di sentirti un po’ ansiosa perché stai facendo qualcosa per la prima volta! L’onestà e la sincerità sono i nostri calmanti naturali.
Paradossalmente, il non essere stati educati formalmente alle dichiarazioni come forma di conversazione standard è il motivo per cui certe ragazze hanno difficoltà. Ma nella realtà, non sarà altro che una normale chiacchierata, e se lui dirà di no, quel giorno rischia di essere ricordato più da te che non da lui se sei una ragazza che si lascia influenzare dai rifiuti.
Devi capire che si tratta di gestire rapporti e comportamenti, non di giudicare una persona nel suo insieme. La difficoltà principale sta più nel capire come affrontare l’insicurezza in amore generata da false aspettative che non dall’effettiva conversazione che devi avere, e che devi superare sia nel bene che nel male per maturare come persona. E un giorno chissà, magari insegnare ai tuoi figli come gestirla, per migliorare loro a tua volta.

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