Hai diritto alla felicità. È uno dei diritti fondamentali su cui è basata la Costituzione Italiana: ogni cittadino deve essere libero di raggiungere la felicità. Nell’articolo 3 infatti si dice che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana. La felicità è il raggiungimento di questo sviluppo completo e soddisfacente.
Fai quindi bene a pensare «voglio essere felice», ma come ogni diritto, puoi perseguirlo in diversi modi. Hai scelto il percorso giusto? Anzi, partiamo dal principio e trasformiamola in una domanda: voglio essere felice?
Troppe persone si accontentano di non avere un opinione. La maggioranza segue il gregge. Se tutti dicono di voler essere felici, tu chi sei per volere la felicità? Sei come gli altri? La tua felicità vale di più o meno degli altri? Queste sono domande che non dovrebbero minimamente turbarti o lasciarti perplessa. Se non hai una risposta chiara e forte già pronta, allora non hai davvero considerato a fondo la questione.
Partiamo quindi dalle fondamenta della Felicità. Cosa vuol dire essere felici? Abbiamo ricordato la definizione usata dalla Costituzione Italiana, ma tu quale definizione hai usato fino ad oggi? Devi capire cosa pensi di sapere e diventare consapevole di ciò che pensi. Decidi il significato della felicità per te, e dalle una forma reale, concreta.
La felicità non è solo un concetto astratto. Ha un limite oltre il quale non si può essere illimitatamente felici. Si può usare altre parole come estasi o stato di grazia, ma ogni parola esprime un concetto diverso. La felicità è uno stato che perdura nel tempo, è un traguardo che una volta raggiunto deve essere facilmente riconoscibile. È nella natura umana avere dubbi, ma decidere di avere più dubbi che certezze è una tua scelta allo stesso modo.
Definisci pertanto quali sono i parametri materiali di ciò che pensi essere la felicità. E non pensarci troppo, perché ciò che decidi puoi cambiarlo e raffinarlo in seguito. Assicurati di prestare attenzione nel scegliere degli obbiettivi realistici e misurabili.
Non è utile dire che la felicità equivalga a diventare ricchi senza sapere "quanto ricchi": ragioni in termini di migliaia di euro? Milioni? Comincia con lo scegliere una cifra, che funzioni da soglia per la felicità (se i soldi entrano nella tua prospettiva come nell’esempio proposto). Sei forse una persona che crede nel detto “i soldi non fanno la felicità”? Allora devi scegliere come saprai di aver raggiunto la felicità. Sii specifica ed elenca tutte le cose che credi ti faranno felice davvero.
Una volta definita la felicità, avrai un traguardo da raggiungere. Cosa ti manca per arrivare ad avere ciò che hai messo in lista? Man mano che lavorerai verso il traguardo potrai anche mettere alla prova le tue intuizioni. Non avere paura di cambiare obbiettivi, ma sii sempre più sicura delle tue scelte. Cambiare obbiettivo ogni poco tempo (da qualche settimana a qualche mese ad esempio) è sintomo di scarsa attenzione. Devi prendere la cosa con serietà se vuoi una felicità reale e non superficiale.
Puoi sapere se le cose che hai inserito nella lista ti renderanno davvero felice solo dopo averle acquisite e possedute o raggiunte. Non puoi sapere prima se qualcosa è sicuramente sbagliata per te. Le tue sono preferenze, e come tali devi considerarle. Conoscere se stessi è un lavoro a tempo pieno!
Diventare felici non vuol dire accontentarsi. Puoi stabilire degli obbiettivi intermedi se le tue ambizioni sono davvero immense, ma l’importante è che, dentro, tu sappia che quello ti sta rendendo felice. Perché il "trucco" sono le emozioni: sai di muoverti verso la felicità quando quello che fai, ed hai deciso di fare, ti rende già in parte felice. Ricordi che la felicità è una soglia? Ogni pezzo del percorso è un pezzo di felicità, e devi provarla mentre ti stai avvicinando sempre più a quel traguardo!
Questo vuol dire approfondire la conoscenza di sé stesse. Mettiti alla prova. Testa i tuoi limiti: a volte sii gentile con te stessa, ed altre volte sii più dura. Lo scopo deve essere sempre e solo quello di trovare più informazioni riguardo a ciò che provi e ciò che ti fa provare felicità. Devi scoprire cosa ti piace e cosa ti piace continuare a fare. Per sapere come essere felici devi avere la certezza che ciò che fai lo senti trasformarsi in viva emozione.
Il pericolo maggiore è quello di illudersi. Come essere felici e sapere la differenza tra le due situazioni? Un illusione è una forzatura diversa dal credere in un obbiettivo che descrive la felicità. L’immaginazione è lo stesso strumento usato in entrambi i casi, ma un illusione è un immaginazione imposta e forzata sopra qualche decisione che non s'addice alla tua vera volontà. Sai di "doverlo" fare ma non di "volerlo" fare.
Se tu davvero non credi che i soldi facciano la felicità, ma vuoi dar retta ad un tuo genitore che ti ha costretto a seguire una carriera per far soldi a sufficienza per campare, devi arrivare a capire che se non sei felice, potrebbe dipendere dal lavoro che non ti piace. Vuol dire che devi abbandonare il tuo lavoro? Spero di no, ma se anche fosse, devi considerare bene tutte le implicazioni. Viviamo in un mondo complesso e devi trattarlo come tale. Un mondo complesso non vuol dire difficile per definizione.
Riassumiamo tutto, ricordando che bisogna prima di tutto identificare la felicità.
Fai quindi bene a pensare «voglio essere felice», ma come ogni diritto, puoi perseguirlo in diversi modi. Hai scelto il percorso giusto? Anzi, partiamo dal principio e trasformiamola in una domanda: voglio essere felice?
Come essere felici non appena aver finito di leggere questo sotto-capitolo
Troppe persone si accontentano di non avere un opinione. La maggioranza segue il gregge. Se tutti dicono di voler essere felici, tu chi sei per volere la felicità? Sei come gli altri? La tua felicità vale di più o meno degli altri? Queste sono domande che non dovrebbero minimamente turbarti o lasciarti perplessa. Se non hai una risposta chiara e forte già pronta, allora non hai davvero considerato a fondo la questione.
Partiamo quindi dalle fondamenta della Felicità. Cosa vuol dire essere felici? Abbiamo ricordato la definizione usata dalla Costituzione Italiana, ma tu quale definizione hai usato fino ad oggi? Devi capire cosa pensi di sapere e diventare consapevole di ciò che pensi. Decidi il significato della felicità per te, e dalle una forma reale, concreta.
La felicità non è solo un concetto astratto. Ha un limite oltre il quale non si può essere illimitatamente felici. Si può usare altre parole come estasi o stato di grazia, ma ogni parola esprime un concetto diverso. La felicità è uno stato che perdura nel tempo, è un traguardo che una volta raggiunto deve essere facilmente riconoscibile. È nella natura umana avere dubbi, ma decidere di avere più dubbi che certezze è una tua scelta allo stesso modo.
Definisci pertanto quali sono i parametri materiali di ciò che pensi essere la felicità. E non pensarci troppo, perché ciò che decidi puoi cambiarlo e raffinarlo in seguito. Assicurati di prestare attenzione nel scegliere degli obbiettivi realistici e misurabili.
Non è utile dire che la felicità equivalga a diventare ricchi senza sapere "quanto ricchi": ragioni in termini di migliaia di euro? Milioni? Comincia con lo scegliere una cifra, che funzioni da soglia per la felicità (se i soldi entrano nella tua prospettiva come nell’esempio proposto). Sei forse una persona che crede nel detto “i soldi non fanno la felicità”? Allora devi scegliere come saprai di aver raggiunto la felicità. Sii specifica ed elenca tutte le cose che credi ti faranno felice davvero.
Una volta definita la felicità, avrai un traguardo da raggiungere. Cosa ti manca per arrivare ad avere ciò che hai messo in lista? Man mano che lavorerai verso il traguardo potrai anche mettere alla prova le tue intuizioni. Non avere paura di cambiare obbiettivi, ma sii sempre più sicura delle tue scelte. Cambiare obbiettivo ogni poco tempo (da qualche settimana a qualche mese ad esempio) è sintomo di scarsa attenzione. Devi prendere la cosa con serietà se vuoi una felicità reale e non superficiale.
Puoi sapere se le cose che hai inserito nella lista ti renderanno davvero felice solo dopo averle acquisite e possedute o raggiunte. Non puoi sapere prima se qualcosa è sicuramente sbagliata per te. Le tue sono preferenze, e come tali devi considerarle. Conoscere se stessi è un lavoro a tempo pieno!
Diventare felici non vuol dire accontentarsi. Puoi stabilire degli obbiettivi intermedi se le tue ambizioni sono davvero immense, ma l’importante è che, dentro, tu sappia che quello ti sta rendendo felice. Perché il "trucco" sono le emozioni: sai di muoverti verso la felicità quando quello che fai, ed hai deciso di fare, ti rende già in parte felice. Ricordi che la felicità è una soglia? Ogni pezzo del percorso è un pezzo di felicità, e devi provarla mentre ti stai avvicinando sempre più a quel traguardo!
Questo vuol dire approfondire la conoscenza di sé stesse. Mettiti alla prova. Testa i tuoi limiti: a volte sii gentile con te stessa, ed altre volte sii più dura. Lo scopo deve essere sempre e solo quello di trovare più informazioni riguardo a ciò che provi e ciò che ti fa provare felicità. Devi scoprire cosa ti piace e cosa ti piace continuare a fare. Per sapere come essere felici devi avere la certezza che ciò che fai lo senti trasformarsi in viva emozione.
Voglio essere felice senza illudermi
Il pericolo maggiore è quello di illudersi. Come essere felici e sapere la differenza tra le due situazioni? Un illusione è una forzatura diversa dal credere in un obbiettivo che descrive la felicità. L’immaginazione è lo stesso strumento usato in entrambi i casi, ma un illusione è un immaginazione imposta e forzata sopra qualche decisione che non s'addice alla tua vera volontà. Sai di "doverlo" fare ma non di "volerlo" fare.
Se tu davvero non credi che i soldi facciano la felicità, ma vuoi dar retta ad un tuo genitore che ti ha costretto a seguire una carriera per far soldi a sufficienza per campare, devi arrivare a capire che se non sei felice, potrebbe dipendere dal lavoro che non ti piace. Vuol dire che devi abbandonare il tuo lavoro? Spero di no, ma se anche fosse, devi considerare bene tutte le implicazioni. Viviamo in un mondo complesso e devi trattarlo come tale. Un mondo complesso non vuol dire difficile per definizione.
Riassumiamo tutto, ricordando che bisogna prima di tutto identificare la felicità.
- Come essere felici senza un punto di arrivo? Non si può. Diventa pratica nel definire e gestire la tua definizione di felicità. Interessati al soggetto! Qual era la definizione di felicità delle persone amate, famose o che stimi?
- Domandati sempre con curiosità: voglio essere felice? Devi sempre essere consapevole che alcune azioni le compi perché ti rendono felice, altre invece perché devi soddisfare altri obbiettivi comunque importanti per la sopravvivenza, forse relazioni o lavoro. L’importante è rimanere vigile su ciò che fai e per quale motivo lo stai continuando a fare. Avrai sempre il controllo sulla tua felicità, se lo eserciti quotidianamente.
- Sii sincera con te stessa ed ammetti i casi in cui la definizione di felicità cambi. Ti apparirà come un illusione, come una forzatura a cui ti costringi forse per abitudine. E potrebbe essere vero, perché siamo destinati tutti a cambiare ogni giorno. Impegnati di migliorare te stessa così da far migliorare anche la definizione di felicità. Puoi solo guardare il mondo attraverso le tue lenti, e se le tue lenti non sono migliori, possono peggiorare. Studia nuove cose, mettiti alla prova, impara nuove abilità fino all’ultimo dei tuoi giorni. La felicità è una meta reale, e sì, è importante anche come ci arrivi. Ma soprattutto è importante che tu riesca ad arrivarci così da poterne godere e dedicarti ad altro.
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