Perchè la violenza sulle donne?

perchè la violenza sulle donne
Storicamente, la violenza sulle donne è uno dei temi più ricorrenti in diverse culture e società. La donna è da sempre stata considerata inferiore all’uomo, e non è che nell’ultimo secolo che si è raggiunta la parità dei diritti, con il traguardo di risultati come il diritto di voto e del divorzio.
Tuttavia, resta la domanda: perchè la violenza sulle donne esiste? Possiamo analizzare il problema o dobbiamo schierarci con chi non vuole alcuna spiegazione del fenomeno? Sono domande che vale la pena domandarci, perché ci conducono su percorsi poco praticati, e fuori dalla discussione nazionale, con il rischio di accorgersi che questo tema è evitato, in parte proprio dalle donne.

La violenza sulle donne ed il suo impatto sociale.

la violenza sulle donne
Vi sono controverse visioni del fenomeno, perchè la violenza sulle donne spinge l’intelletto verso l’analisi delle azioni alla base dei comportamenti così tanto contestati. Eppure, la stragrande maggioranza non sa definire cosa si intenda per violenza sulle donne.
Vale quindi partire da una definizione semplice: per violenza sulle donne si intende ogni atto teso ad imporre una non libera scelta o punizione alla cui segue uno stato di vittimizzazione e/o prigionia. Ultimamente si sente parlare anche di assalti psicologici e violenze psicologiche sulle donne, quindi vale la pena dividere i comportamenti sbagliati (e pertanto già reati ordinari) dalla più “tradizionale” violenza sulle donne. Cosa vuol dire questo?
La Storia ha definito molto bene cosa si intenda per violenza sulle donne. Tra le definizioni, troviamo vere e proprie barbarie, come l’infibulazione e le altre pratiche di mutilazione dei genitali femminili (ancora praticata, specialmente in Africa), ma anche la vendita delle figlie di varia età, alle quali neanche veniva dato un nome (come accadeva anche recentemente nelle provincie rurali cinesi fino a molto poco tempo fa prima della forte conversione capitalistica.).
A confronto di certe violenze, la violenza psicologica perde un po’ di intensità, e questo non è necessariamente da condannare, in quanto l’ordine dei problemi serve ad imporre una priorità delle soluzioni necessarie, e non a soddisfare la perversione di alcuna vittima. La cultura di un paese si misura nella sua capacità di risolvere ed impedire che tali atteggiamenti sbagliati esistano e continuino, per cui bisogna imparare a vedere anche le violenze psicologiche nella loro vera dimensione, perché a differenza delle violenze fisiche, derivano da cause diverse.
La violenza fisica è sicuramente la preoccupazione principale, che non deve prevedere alcuna forma di tolleranza. Lo Stato Italiano ha messo a disposizione un numero rosa da contattare, il 1522, il quale svolge un’importante azione di “primo contatto”, anche solo per dare utili informazioni ed indirizzare diverse vittime e cittadine verso i servizi appropriati.
I dati Istat lasciano poco spazio per la felicità delle donne. Secondo le ultime statistiche, un terzo delle donne italiane tra i 16 ed i 70 anni ha sperimentato e subito almeno un caso di violenza. Quindi perchè la violenza sulle donne riceve così poche attenzioni? Ovvero, dove e quali sono le soluzioni al problema? La media italiana è superiore alla media europea secondo i dati della Global Health Observatory raccolti nel 2010. Come mai il dato non decresce con il passare degli anni?

Cause della violenza sulle donne e ruolo della donna.

cause della violenza sulle donne
Sempre di più si cerca di spiegare il fenomeno come una conseguenza dell'ignoranza maschile, delle tradizioni, e quant'altro. Resta però la domanda: chi permette che tale ignoranza (od altra causa) continui? Sta a te, donna, rispondere e fare il passo successivo, trasformando quella risposta in realtà tramite le leggi e qualsiasi altra azione politica, utile a trasformare il sociale. Il supporto psicologico aiuta a sopportare e superare il problema. Non risolve le radici esterne del problema.
E se tra le cause della violenza sulle donne vi fosse anche la colpa femminile? Chi non si è mai posto questa domanda? Del resto, raggiungere la parità di genere è diverso dall’implementarla. Aver raggiunto i pari diritti per le donne, nonostante il femminismo, non equivale ad un istantaneo raggiungimento delle pari competenze.
La Storia ci ha dimostrato che le donne sono sempre state utili nell’avanzare molte aree dello scibile umano. Una delle arti marziali più pratiche ed ancora oggi più viva che mai, il Wing Chun, ha radici femminili. La leggenda delle origini vede diverse storie, tra le quali anche quella della creatrice Yan Yongchun, che creò quest’arte marziale per difendersi da un uomo che la voleva costringere a diventare sua moglie. Yan sfidò e sconfisse l’uomo, guadagnando la propria libertà.
Lo stile di combattimento Wing Chung è molto praticato ed adatto a corporature anche esili, in quanto lo stile sfrutta la precisione e razionalità della tecnica per sconfiggere anche la più selvaggia forza bruta. E sempre grazie alla logica e prestanza femminile si deve i primi avanzamenti nel mondo della programmazione. Sebbene molti sviluppatori siano stati maschi, le donne sono state le prime vere programmatrici dei primi computer. Sempre a delle donne dobbiamo alcuni tra i più importanti passi avanti dell’astrofisica moderna.
Tutte le donne importanti della Storia hanno dimostrato come l’educazione e l’apprendimento giochino un ruolo fondamentale nella determinazione degli individui, e che il sesso non gioca un ruolo determinante. Però, la maggioranza delle donne non pare sfruttare a pieno le libertà acquisite. La società di oggi è una società che ancora dondola sull’orlo di un’incertezza, determinata in parte da una mancante identità femminile ben marcata. La tanto agognata emancipazione è, specie in Italia, ancora un problema.
La giustificazione psicologica della realtà “tradizionale” italiana risulta essere una giustificazione molto apprezzata da una grande fetta della popolazione femminile, ancora poco interessata a reclamare il proprio spazio nel mondo sociale ed intellettuale. Questo scompenso gioca a favore della violenza contro le donne, perché in assenza di una certezza, il caos genera opportunità per coloro che non sottostanno alle regole.
Emancipazione e pari diritti equivalgono all’acquisto delle responsabilità personali, legate alla propria protezione. I diritti delle donne sono ancora nella fase iniziale. Il paese Italia sta ancora aspettando di vedere sorgere donne mature liberarsi coraggiosamente delle vecchie spoglie culturali, eppure la maggior parte delle donne insegue ancora vecchi standard “tradizionali” di identità svilenti, tra cui oggi possiamo aggiungere anche la figura della velina. Perché un mondo che non va avanti, sembra che stagni, anche quando in realtà regredisce.

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Come dimenticare un ragazzo: i 3 modi più popolari

come dimenticare un ragazzo
La tua mente è sede della memoria e del controllo fisico e mentale. Puoi controllare la tua memoria, ed ecco come dimenticare un ragazzo. Quando un amore finisce, devi far spazio e cancellare certe cose, superarne altre e cambiare.
Tutto parte con il realizzare la fine di un amore: cosa vuol dire; quando è davvero finito; perché la fine ha questo potere su di te. Per questo, troverai subito uno specchietto in cui analizzeremo la fine di un amore, prima di parlare di azioni pratiche e metodi reali per dimenticare un ragazzo.

Fine di un amore: dal concetto pratico all’astrazione.

fine di un amore
La definizione che tu usi per la tua (o le tue) relazioni d’amore è determinante. Se hai una definizione poco utile, finirai con il patire di più. Nessuna definizione è sbagliata di per sé, ma a meno che tu non sia pratica della psicologia femminile e della psicologia in generale, probabilmente non riuscirai a controllare tutte le estensioni di una definizione che non va verso il tuo interesse, quindi analizza la tua definizione di amore, e domandati se ne puoi trovare una migliore.
Quando un amore finisce, il periodo successivo può essere attraversato da emozioni negative. Il condizionale è obbligatorio, perché si può liberarsi di un peso, e quindi essere felici. La fine di un amore è un cambio di percorso, un traguardo personale, qualcosa che serve a differenziare ciò che eri da ciò che sei diventata. Hai imparato la lezione? Altrimenti sarai destinata a ripetere l’errore e soffrire di nuovo tutto il dolore, ancora ed ancora. Questa è la base della cosiddetta Storia circolare: capisci cosa hai sbagliato e migliora; se non migliori, sei destinata a peggiorare, perché nessuno può restare uguale; l’inerzia non perdona.
Sprecare tempo è il pericolo maggiore. Molte non vogliono accettare la fine di un amore, ma non fanno davvero un favore a nessuno. È deleterio, e non porta rispetto alle memorie del partner che hai conosciuto. Si può soffrire, ma non si deve cedere a quella che è la normale condizione umana: c’è sicuramente un tempo per soffrire, uno per amare, ed uno per andare avanti. Si deve sempre gestire al meglio il proprio tempo e determinare quando è passato troppo tempo. Il tempo sprecato non tornerà indietro.
Bisogna realizzare che la fine di un amore è un cambiamento, e rappresenta l’occasione perfetta per entrare in azione: scegli un obbiettivo che sappia usufruire dell’esperienza accumulata; dimostra che la relazione ti ha aiutata a diventare una persona migliore, o prendi atto dei tuoi errori e comincia a lavorare su te stessa. Senza dare un valore alla fine di un amore, non potrai dimenticare un bel niente, perché non si dimentica ciò che non si è prima metabolizzato. Se non vi è un ricordo, e se vi è una congestione di informazioni insensate, non potrai controllare te stessa. Metti ordine, e poi passa a dimenticare le memorie non più utili.

Quando un amore finisce e ti serve sapere come dimenticare un ragazzo, e dimenticare velocemente.

quando un amore finisce
Scordare un ragazzo vuol dire ritrovare la serenità. Le tecniche, il Come, devono essere utili a raggiungere uno scopo, e sono quindi un mezzo per aiutarti a cambiare.
La memoria è oggetto di discussione scientifica. In tal frangente, ci interessa guardare alle memorie in quanto unione di sensazioni fisiche (suoni, tatto ed altre informazioni sensoriali), immagini ed emozioni. Le sensazioni fisiche sono informazioni, dati, spesso legati all’intensità di un ricordo. Le immagini sono lampi che ricordano scenari ed occasioni speciali, legati al tempo ed ai particolari dei ricordi. Le emozioni sono semplicemente chiavi usate per cifrare tali ricordi, registrarli e riscriverli. Puoi indagare meglio la memoria in altri post dedicati, se l’argomento ti interessa.
Avere a che fare con le sensazioni fisiche richiede una buona competenza verbale. Se riesci a descrivere a te stessa certi dati, puoi contemplarsi nella loro interezza. Le informazioni sensoriali sono dati neutri, spesso associati a significati quando questi sono legati ad altre memorie precedenti. Lo stesso vale per le immagini, ma le ho separate in quanto molte persone hanno una memoria visiva molto sviluppata, e vale citare una tecnica per cancellare le immagini. Le emozioni sono irrazionali per definizione: che tu ci creda, possono cambiare, diventare più intense o sbiadire grazie ad alcune attenzioni particolari.
Sempre restando chiari sul fatto che i casi con traumi devono essere affrontati con personale specializzato nelle strutture sanitarie offerte dal servizio sanitario nazionale, come dimenticare un ragazzo? Ecco le tre tecniche più gettonate per dimenticare un ragazzo quando un amore finisce: desensibilizzazione, interpretazione e formattazione emotiva.
La desensibilizzazione è un processo che mira a spezzettare il problema, ed affrontare le parti piccole per conquistare la vittoria finale. Si parte dal dubitare i dati dei ricordi: quali sono i dati reali e quali quelli che hai modificato in fantasticherie successive? Screma ogni dato sensoriale incerto ed alterato, poi procedi con il rivedere le immagini di alcune scene principali (spezzando quindi il filo temporale): immaginale in bianco e nero, su uno schermo (che puoi rendere lontano).
Nella terapia cognitivo comportamentale sfruttiamo anche il movimento oculare, ma è bene avere personale specializzato. Ti consiglio di provare a rendere le scene meno prive di significato, mentre guardi verso l’alto: il leggero stress oculare può aiutare nell’operazione (non ti sforzare che ti fai male, guarda semplicemente più in alto della linea di orizzonte, diciamo fino a 45 gradi in alto o fino a quanto puoi, senza crearti alcun danno).
L’interpretazione è un processo comportamentale, che mira a cambiare completamente comportamento esteriore. Nella vita quotidiana se ne ha esempi lampanti nei cambi di pettinatura, aspetto o guardaroba. Il modo migliore è interpretare un comportamento nuovo, migliore e maturato sulle lezioni apprese. Richiede uno studio della fine di un amore, ed un approccio mirato non a mascherare, ma ad interpretare una persona migliore. Grazie al comportamento, favorirai la creazione di una nuova abitudine, basata su diversi valori e principi.
Non devono essere cambiamenti radicalmente diversi (cosa che invece capita quando questa opzione viene intrapresa da persone immature, che fanno di questa naturale tendenza adolescenziale un manuale di vita per il resto della propria esistenza). Ti basterà individuare le aree in cui fai comportamenti troppo legati alla vecchia persona, e sostituirli con nuovi, accettando di provare le emozioni vecchie (non ignorarle) ma ricordandoti invece che aprendoti a nuovi comportamenti andrai ad apprezzare nuove esperienze.
La formattazione emotiva è una speciale tecnica che si basa sulla cancellazione delle emozioni. Se svuoti un dipinto di tutti i colori, restano solo le linee grige. Per farlo, ti serve un dominio assoluto delle emozioni. Questa tecnica è valida per le persone più cerebrali. Può aiutare spezzettare i ricordi, oppure semplificarli in un flusso di immagini e sensazioni.
Una volta creato uno scomparto neutro interiore dal quale far passare i ricordi (una volta entrati noi stessi, e dopo esserci fatti cadere di dosso le emozioni riconoscendole come errori irrazionali) si può procedere a rivedere tutti gli elementi mnemonici, come in uno studio in cui si sta editando un filmato. Ogni volta che riconosci un’emozione, la tagli di netto, ne elimini il valore, e ricontrolli la scena come semplice unione di azioni, di cause e di effetti. Servono poi altri strati stabilizzatori, commenti che aiutino a fissare i nuovi ricordi, ed ogni altra nuova emozione sia necessaria a fissare nuovi modi di catalogare le informazioni.
Queste tecniche sono state illustrate in un modo che può sembrare strano alle meno abituate, ma come ho scritto già nelle prime righe, la parte finale e determinante per la cancellazione è la volontà individuale. Le tecniche servono per indebolire la struttura mentale che racchiude le informazioni memorizzate. Sei tu che tramite la tecnica più appropriata usi il potere di riorganizzare le memorie, e decidere di far decadere qualche ricordo scomodo. Lo puoi cancellare del tutto? In teoria, sì. Avviene già naturalmente: con il tempo, sicuramente i tuoi ricordi verranno cambiati dal tuo rivisitarli, cioè dalla tua narrazione interiore, che li riscrive continuamente.
Il bello della mente è che è una vera e propria banca dati, in cui ogni informazione viene registrata al meglio, quindi se proprio non riesci ad accettare di cancellare un ricordo (od ad imporre un divieto di reminiscenza, dato che ad alcune persone amanti del potere della mente è urticante il solo pensare di affrontare l’argomento cancellazione di ricordi) puoi sempre decidere di minimizzare, comprimere o rimandare determinate informazioni a dopo, quando avrai più esperienza e saprai affrontare meglio l’analisi. Ma affrontala quanto prima, o diventerai un’altra irresponsabile incapace di crescere e maturare.

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Come far soffrire un uomo

come far soffrire un uomo
Vendicarsi è utile quando si vuole pareggiare i conti. Nonostante sia virtuoso seguire un percorso lontano dalle emozioni negative, alcune donne proprio non vogliono sentir ragione, e vogliono vendicarsi, quindi ecco una guida per donne vendicative.
Come far soffrire un uomo in tutta sicurezza? Questa è la prima domanda a cui devi rispondere. Ci sarà sempre un rischio connesso al vendicarsi. Attirerai conseguenze, e da queste non dovrai fuggire, altrimenti alimenterai per sempre il circolo vizioso delle vendette, finché non arriverà qualcuno migliore di te(uomo o donna), che tu farai soffrire ingiustamente per niente.

Non solo un modo! Tutti i punti deboli degli uomini!

far soffrire un uomo
Definire cosa voglia dire far soffrire un uomo vuol dire generalizzare su cosa vuol dire far soffrire gli uomini in generale. Questo è qualcosa da evidenziare perché tu vuoi far soffrire un soggetto in particolare, quindi la difficoltà tua sarà nell’identificare i dettagli che più risuonano con le vendette proposte.
Partiamo dalle soluzioni ovvie, per arrivare a come far soffrire un uomo diverso dal generale. La sofferenza è un’altra cosa da spiegare meglio: non si tratta di marchiare a fuoco il segno delle sue colpe come facevano nel medioevo, ma di causare un dolore rappresentativo del dolore a te inferto. Questo è ovviamente irrazionale in quanto tu sola decidi quanto investire nelle relazioni, ma come dicevo, ci saranno conseguenze che ti spiegheranno meglio con i fatti cosa vuol dire tutto questo.
La maggioranza degli uomini si sente in competizione con gli altri. È un retaggio animale, ed è lo stesso motivo per cui la tua prima reazione è far scattare la gelosia nel farti vedere con altri uomini. Questa vendetta è efficace quando a lui interessi, ma cosa fare se ti ha abbandonato perché per lui vali niente o ti ha usato?
In questi casi, un modo per far sentir male un uomo lo puoi trovare giocando sull’imbarazzo che puoi causare a lui, davanti a genitori ed amici. La versione digitale è infangare la reputazione altrui, ma è reato, e del resto è un colpo basso. Puoi invece vendicarti organizzando un atto simbolico da inscenare (e che lo metta in imbarazzo) portando con te cose da restituire o foto o finti regali capaci di rappresentare battute sagaci.
Facciamo qualche esempio, perché a non tutte piacciono le idee astratte. Se lui ti ha tradito con la migliore amica, puoi ad esempio portare con te una sorta di ninnolo che gli puoi dare davanti agli amici al pub quando si ritrovano la sera, ed il ninnolo è solo un oggetto usato per giustificare la freddura che gli dirai, e che sarà capace di farlo prendere in giro dagli amici. Dipende ovviamente dagli amici: amici grezzi e di scarso livello mentale apprezzeranno battute mirate a descrivere le sue prestazioni; amici colti potrebbero trovare urticante la rivelazione della sua tresca e dei particolari meno noti capaci di instaurare un alone di dubbio e sfiducia (passerà a tradire gli amici? Lo scopo deve essere spaccare il gruppo.). Ti dovrai impegnare, perché qui si passa sempre dal generale al particolare.
Ogni vendetta richiede la giusta dose di preparazione, perché nell’esempio precedente, gli amici tenteranno di sminuire il valore del tuo attacco (se sono buoni amici), ed alcuni risponderanno direttamente a te come se avessi attaccato loro. Devi quindi preparare ulteriori frasi che possano mettere in chiaro i difetti dell’amico. Non attaccare tanto gli amici, ma abbassa la percezione che hanno del loro amico. Se avrai successo, nel corso del tempo lo abbandoneranno, perché tranne i malvagi, nessuno vuol accanto persone che si ficcano nei guai.
Ogni uomo incarna almeno un difetto principale: per alcuni è l’aspetto (se è superficiale), per altri è l’insicurezza o la reale mancanza di coerenza tra il detto ed il fatto. Tranne il punto debole, ogni altro attacco finisce con il non turbare un uomo, quindi vai sullo specifico solo se sai dove vai a parare.
Nella Società italiana, basata sulla famiglia, fa ancora presa (per alcuni è proprio un insulto) il rimandare a certi difetti del padre o della madre, che lui incarna. Questo vale anche per le donne, ed affonda le radici nella connessione atavica che abbiamo con i nostri avi e discendenti. Per questo motivo, molte persone ricevono con poca simpatia affermazioni del tipo i tuoi figli avranno i tuoi stessi difetti come tu li hai ereditati da tua madre/padre, anche se nella stragrande maggioranza sono vere.
Una vendetta sa sfruttare il temperamento dell’avversario, in quanto se sai che lo farai arrabbiare dovrai sia pensare alla tua sicurezza personale, quanto alla possibilità di sfruttare questa reazione per farlo scattare nel momento peggiore per la sua immagine sociale. Come accennato prima, non vuoi causare un reato, ma è innegabile che giocare con la sua coscienza sporca è tutto ciò che basta per innescare una reazione plateale.

Se l’uomo che ti ha fatto soffrire non è sensibile, potrebbe avere qualche disturbo o tendenza a sindromi che coinvolgono la psiche. Ho già affrontato la questione del narcisista, che fa soffrire le donne per semplice sollazzo o per imporre la propria volontà senza provare mai alcun rimpianto.
In questo post ci limitiamo a sottolineare come far soffrire un uomo normale. Gli uomini con scarsa empatia sono difficili da scalfire perché il più delle volte sono già soli (ed abituati a star da soli), quindi in questo caso dovresti ordire delle vere e proprie sceneggiate, coinvolgendo altre persone per creare la classica messa in scena. L’unico modo è farlo abituare a qualcosa di nuovo che gli potrai sottrarre.
Non devi inoltre confondere il far soffrire con l’infastidire. La sofferenza è un risultato distinguibile da una mera irritazione. La sofferenza segue una sconfitta, l’irritazione è semplicemente una reazione ad un atto ingiusto o provocato da semplici mosse senza un vero e proprio piano. L’irritazione ha sempre altre scelte ed azioni a cui fare appello e dalle quali trarre forza; la sofferenza è la constatazione di non aver altre alternative tranne soffrire.
Per uomini gentili che hanno commesso errori imperdonabili, ti basterà inscenare una conseguenza esagerata delle tue condizioni, per provocare in lui una preoccupazione che potrebbe anche riportarlo da te nella ricerca di una qualche ammenda o punizione.
Per uomini irascibili funziona meglio la frustrazione quotidiana, tramutando il presente in una cordata di situazioni che impediscono di trovare la pace. Dovrai trovare il punto debole che fa scattare la sua ira più facilmente, e giocare con quell’oggetto (o relazione, o checchessia).
Per uomini ingrati, basterà aiutare le persone che hanno a che fare con lui a guardare oltre le apparenze. A differenza del mero giocare ad infangare la sua reputazione, dovrai aiutare davvero le persone ad afferrare la vera essenza della persona, per far manifestare in loro la cognizione del pericolo latente. In altre parole, non puoi svelare la sua identità alla prossima ragazza infatuata di lui, ma puoi fare in modo di avvicinare gli amici e spiegare loro il suo comportamento, anticipando le prossime mosse. Allertati gli amici, si metterà in moto una catena di protezione della ragazza. O se sono scarsi come amici, avrai rimediato futuri alleati per altri piani.
Qualunque sia il caso, per capire come far soffrire un uomo, sarà essenziale formulare un piano da seguire. Ricorda questo: anche le emozioni negative sono fugaci. Entro qualche giorno o mese perderai l’odio, e comincerai a sentire lo sbiadire delle tue convinzioni nel perseguire la vendetta. Questo è il motivo per cui gli uomini continuano a tradire le donne, quindi se decidi di vendicarti, scegli un piano e formulalo per bene, altrimenti vedrai svanire ogni tua sete di vendetta.

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